Progetto teatrale BANCOSCENICO - progetto LAIVin

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da IG

del martedì, 28 febbraio 2023

‌Gli studenti delle classi prime dell’IPS “Elia Lombardini” sono stati i protagonisti del Progetto teatrale BANCOSCENICO - progetto LAIVin, condotto dagli operatori dell’associazione per artisti Ciridi e da Teatro Pane-Mate e dagli insegnanti della classe.

I ragazzi hanno riflettuto sul problema dei rischi della Rete e degli strumenti digitali che rappresentano un’opportunità per coltivare amicizie e interessi, ma molte volte si trasformano in vere e proprie “trappole” ingabbianti da cui non è assolutamente facile uscire. “Essere connessi è molto bello, aiuta a non sentirsi soli, a proteggersi dal mondo reale dove spesso regnano la violenza e l’atteggiamento giudicante, ma sappiamo che in Rete non si è immuni dai pericoli che spesso sono amplificati”, così spiegano i ragazzi.
Gli studenti hanno realizzato, con un lavoro di improvvisazione, brevi scene teatrali e una installazione che è stata presentata il giorno 8 febbraio in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “Trappole digitali” dell’artista Ilde Mancuso, una mostra allestita presso i sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso nell’ambito della Rassegna “Umane Connessioni” e realizzata in collaborazione con la professoressa Coppola e gli studenti delle classi prime dell’IIS Alessandrini.

Gli studenti hanno descritto così la loro installazione: “La nostra opera d’arte rappresenta un labirinto, una trappola dove è possibile nascondere il nostro vero Io, una tana dove è ognuno di noi può indossare tante maschere che ci proteggono dal giudizio degli altri. I fili rossi tirati all’interno sono ciò che impone la rete, gli ostacoli che imbrigliano e ci impediscono di essere noi stessi.

Nell’installazione abbiamo appeso delle chiavi, come campanelli suonano quando vengono sfiorate, sono i campanelli di allarme che possono salvarci dalla tentazione di chiuderci nella nostra tana e ci salvano dal rischio della dipendenza dal mondo virtuale, una dipendenza che genera tristezza, ansia, sconforto e senso di impotenza. Insomma, dalle “Trappole digitali” si può uscire se ci si aiuta a vicenda, se si trovano passioni da condividere con gli amici, se si sceglie di accogliere gli altri, se si riesce a superare la paura del mondo.”

Kjara Metushi (1BC), Leonardo Borella (1AC), Eleonora Pellegatta e Veronica Lupi (1AS)